Sono passati alcuni anni dalla pubblicazione su tutti i quotidiani online di questa notizia in cui un politico è stato indagato insieme ad altre persone per disastro colposo.
Le persone indagate ed arrestate, citate in questo articolo, avranno il loro percorso giudiziario ma, che siano colpevoli o meno, seppure uno solo di loro venisse prosciolto da ogni accusa o, addirittura, assolto per non aver commesso il fatto, avrebbe comunque la vita segnata.
Internet ha segnato una rivoluzione sul web, nel bene e nel male. Una notizia diffusa in rete infatti rimane lì, per anni, anche se il fatto si è evoluto e le persone coinvolte sono state prosciolte, assolte, o condannate ma abbiano comunque espiato la pena.
I vari governi che si sono succeduti hanno sempre teso a garantire una giustizia equanime ed indirizzato le pene carcerarie verso il recupero del condannato, anche nei casi più gravi.
Cosa accade però una volta che la macchina giudiziaria ha fatto il suo corso? Ciò che nessuno di noi amerebbe affrontare, sia se innocente, sia se colpevole, avendo scontato la pena, ovvero la persecuzione infinita da parte della notizia passata, che non ci permette di riprendere una vita normale senza essere continuamente giudicati ogni volta.
Nella realtà dei fatti, la rete condanna ogni indagato, anche se si rivela poi innocente, ad un giudizio di amici e conoscenti, oltre che di datori di lavoro, come se sulla sentenza fosse stato scritto “Fine pena mai”!
Esiste un diritto, il diritto all’oblio, legiferato proprio per questi casi.
Contatti
Tutti i campi sono obbligatori